La tecnica ZAGA può essere utilizzata in pazienti con forme molto diverse di atrofie mascellari che vanno da una parete laterale del seno piatto a una con elevata concavità.
Il percorso spesso extra-sinusale della tecnica ZAGA comporta un contatto più tangente tra osso-impianto, tuttavia uno spessore minimo di 3 mm deve essere lasciato intorno all’impianto per evitare una frattura dell’osso zigomatico.
Inoltre, la tecnica porta all’emergenza dell’impianto zigomatico vicino alla sommità della cresta, questo comporta beneficio per l’estetica, l’igiene e il comfort del paziente in quanto evita una ingombrante riabilitazione protesica, che è stata spesso il protocollo Brànemark iniziale.
Il posizionamento dell’impianto basato sul protocollo ZAGA può essere classificato in 5 gruppi a seconda del percorso del protocollo ZAGA:
Tipo 0: tragitto intra-sinusale (15% dei casi)
Tipo 1: tragitto combinato intra e poi extra-sinusale (49% dei casi)
Tipo 2: tragitto combinato extra e poi intra-sinusale (20,5% dei casi)
Tipo 3: tragitto extra-sinusale (9% dei casi)
Tipo 4: tragitto extra-mascellare (6,5% dei casi)
Tipo 3: viaggi extrasinusiani (9% dei casi)
Tipo 4: via extrascellare (6,5% dei casi)
Tipo 0: viaggi intra-sinusiani (15% dei casi)
Tipo 1: viaggio combinato intra e poi extra-sinusale (49% dei casi)
Tipo 2: viaggio combinato extra e poi intra-seno (20,5% dei casi)